Un filo diretto ha congiunto Iraq e Italia e, con l’ausilio di un caschetto di 300 grammi, supportato da una videocamera frontale, è stato possibile realizzare un intervento in videochirurgia a distanza. L’occasione è stata fornita da un webinar che si è tenuto presso il Policlinico Gemelli di Roma e realizzato grazie alla partnership tra Emergenza Sorrisi e Fondazione Terzo Pilastro Internazionale. In particolare, Emergenza Sorrisi è un’organizzazione non governativa, presente in 23 Paesi, che effettua interventi chirurgici innovativi su bambini toccati da gravissime malformazioni al volto. Nel corso di questo incontro online, il caschetto con videocamera frontale posto sul capo dell’operatore, una sorta di “terzo occhio” in grado di tracciare i movimenti del chirurgo e di seguire i passi dell’intervento in diretta live, ha consentito di effettuare questo delicato intervento su un bambino ircheno di due anni. Quest’ultimo era affetto da “labiopalatoschisi”, malformazione conosciuta anche come “labbro leporino”. Aws Adel Al Hussona, Direttore dell’Habobbi Hospital di Nassirya, in Iraq, che ha effettuato l’operazione, ha affermato: “Oggi ho potuto usare direttamente le vostre mani senza portarvi qui a Nassyria, ed è molto utile”. E, accennando al caschetto calato sulla testa, ha affermato: È molto leggero; ha lo stesso peso della luce frontale. Occorrono soltanto un po’ di cautela e formazione nell’uso, perché bisogna entrare in un’ottica diversa durante l’intervento chirurgico”. Il lungo momento difficile dovuto dal protrarsi della pandemia non ha ostacolato l’impegno Emergenza Sorrisi. Infatti, proprio il Presidente dell’Associazione Fabio Abenavoli, ha evidenziato come la pandemia non abbia ostacolato “il nostro impegno nella formazione dei medici locali dei Paesi in cui
organizziamo missioni chirurgiche. Hanno seguito l’intervento con interesse medici dell’Iraq, dal Benin, dal Pakistan e da tanti altri Paesi. Quegli stessi medici con cui siamo in contatto diretto nelle nostre attività umanitarie. E, in relazione al caschetto, chirurgico, ancora Abenavoli ha affermato: “Il progetto che stiamo portando avanti attraverso questo caschetto chirurgico, che contiene telecamera e microfono, consente di portare a un livello successivo la formazione a distanza”.
Infatti, l’uso di questo particolare strumento è stato possibile grazie ai passi in avanti effettuati nel comparto del “training a distanza” nell’ambiente chirurgico. Evoluzione possibile grazie alla partnership con Sanità In-Formazione Spa, provider Ecm di Consulcesi Club, che vanta una particolare specializzazione nella pianificazione di eventi sia a distanza che in presenza. Illustrando i progetti in capo al Club Consulcesi, l’Amministratore di Sanità In – Formazione Alessandra Zucchiatti, ha affermato: “Il nostro obiettivo è offrire formazione di qualità. Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie progettiamo eventi in grado di suscitare grande interesse tra i discenti. Si va dalla costruzione di pazienti virtuali alla linea dei film-formazione, fino alla collana dedicata ai corsi di aggiornamento sul Covid-1”. Proprio la piattaforma Sanità In – Formazione ha effettuato un sondaggio, intervistando 1700 professionisti, da cui è emerso come il 70% del personale medico e socio – sanitario abbia proseguito la formazione professionale permanente e continua anche nei mesi più drammatici della pandemia; così, proprio le offerte formative fruibili a distanza rappresentano la chiave di volta per il futuro. Le parole di Alessandra Zucchiatti in proposito sono chiare: “I corsi di formazione a distanza (Fad) sono diventati più che mai necessari durante la pandemia da Covid-19. Comparando il numero delle iscrizioni dal mese di marzo 2020 a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, emerge un aumento del 40% degli iscritti agli eventi formativi in Fad”. La Zucchiatti considera questo traguardo “un risultato importante, che mostra come i medici, nonostante l’emergenza in corso, siano nella maggior parte dei casi rimasti virtuosi dal punto di vista dell’aggiornamento professionale”. A calare sono state le adesioni ai corsi in presenza. Infatti, Alessandra Zucchiatti ha precisato: “Al contrario i corsi residenziali hanno subito un decremento dell’83%”, concludendo che “la pandemia ha messo a dura prova il settore, accelerando l’impiego delle nuove tecnologie, ma i risultati ottenuti sono così eccezionali da garantire un utilizzo dell’hi-tech anche quando l’emergenza sarà finita”.