Per reagire al momento di crisi e per consentire all’economia italiana di ripartire, il Governo ha previsto diverse misure che dovrebbero dare una spinta al nostro paese, facendolo uscire dalla situazione di stallo in cui attualmente versa. Queste misure sono contenute nel cosiddetto Decreto Rilancio, il quale prevede tra le tante novità anche una sanatoria per la regolarizzazione del lavoro in nero.
L’Avv. Iacopo Maria Pitorri – tra i massimi esperti italiani di diritto sull’immigrazione – ha deciso di occuparsi del tema e di scrivere a riguardo un approfondimento. La sua pubblicazione è rivolta a coloro che vogliono comprendere meglio cosa sia la sanatoria per gli immigrati e come fare per sfruttarla al meglio per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro.
Decreto Rilancio: articolo 103
A parlare dell’emersione di rapporti di lavoro è l’art. 103 del nuovo Decreto Rilancio. Grazie a questo articolo viene resa possibile regolarizzare il lavoro in nero, sospendendo le sanzioni che normalmente sono previste per il datore di lavoro e per il lavoratore che non dichiarano allo Stato l’attività professionale e che dunque non pagano le tasse.
La domanda di regolarizzazione può essere presentata dal datore di lavoro, che intende in questo modo far emergere coloro che sono stati impiegati senza un regolare contratto. In alternativa può essere presentata anche dallo stesso lavoratore in nero, che non vuole continuare ad impegnarsi senza garanzie e senza diritti, ma intende essere inquadrato come dipendente della società per la quale lavora ed ottenere un regolare contratto.
La domanda dovrà essere presentata entro il 15 luglio 2020, termine ultimo stabilito dal Decreto Rilancio per eseguire questa procedura ed ottenere la regolarizzazione dell’attività professionale senza incorrere in sanzioni.
Sono stati stabiliti anche dei requisiti da rispettare affinché la domanda di regolarizzazione possa essere ritenuta valida. Nello specifico, la regolarizzazione sarà approvata per i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dopo il 31 ottobre 2019 e per coloro che lavorano in Italia senza un contratto regolare e che possono dimostrare di essere in Italia da prima dell’8 marzo 2020, fornendo la documentazione che attesti la loro presenza nel paese.
Grazie a questa sanatoria i lavoratori che rispettano i requisiti descritti potranno ottenere un regolare contratto di lavoro, inoltre chi non ha un permesso di soggiorno valido potrà ottenerne uno temporaneo di sei mesi, che avrà valore però esclusivamente in Italia e che non potrà essere utilizzato come permesso di soggiorno negli altri paesi dell’Unione Europea.